Agrumi alle pendici dell’Etna – Curiosità, Storia e Famiglia

Agrumi alle pendici dell’Etna – Curiosità, Storia e Famiglia

I Citrus nascono in India e in estremo Oriente e da lì raggiungono l’Europa e l’Italia attraverso le missioni di conquista che inclusero anche i semi zitti zitti e chissà forse anche clandestini.

 

Il CEDRO, Citrus medica – L’albero del cedro

Il primo ad arrivare che i Romani chiamavano il Pomo di Persia.

Fù il primo agrume ad essere coltivato in Israele, da qui sacro agli ebrei per sempre. Cresceva perfettamente nel triangolo d’oro: la terra del caffè, tè e cardomomo ossia Egitto, Babilonia  e Giudea, per la sua bellezza, molto ombroso e di bell’altezza, e frutti generosi.

Chicca ebraica: In occasione della Festa dei Tabernacoli, il Sukkot, gli Ebrei portavano fronde di salice che simboleggia la perfidia richiamando la lingua del serpente; di mirto per avere la presenza dell’occhio femminile che ispira la curiosità; di palma per la superbia e la supponenza, e di cedro simbolo di conoscenza – in quello che è il lulàv ossia bouquet. Ancora oggi da Israele a settembre i frutti maturi raccolti a mano e opportunamente imballati, vengono spediti agli ebrei in tutto il mondo per le celebrazioni rituali.

In pasticceria in Sicilia, il cedro viene candito e sulle tavole contadine diventa una buonissima insalata alla quale aggiungere aringa e menta, olio e sale. ll suo retrogusto amarognolo per gli amanti dell’intingolo o pinzimonio più estremo è di gran lunga superiore al limone.

Il cedro è un ottimo antinfiammatorio e disinfettante dell’intestino, di cui cura la colite e il meteorismo, e dell’apparato urinario contro le cistiti. Aiuta a controllare la pressioni sanguigna. Ha potere antiaging e antiossidante. Aiuta anche la crescita dei capelli.

 

Il Limone, Citrus limon – L’albero del limone

Il frutto d’oro. Mi fa piacere soffermarmi su un aspetto intriso del limone: gli olii essenziali contenuti nella buccia importanti per la pelle e lo stomaco. Chi non ha almeno una volta bevuto il famoso canarino, un infuso di buccia di limone e alloro che nell’acqua calda rilasciano appunto i loro olii dalle miracolose proprietà calmanti del mal di pancia, pressione sanguigna, del battito del cuore, e stati d’ansia.

 

L’Arancia, Citrus sinensis – L’albero di arancio

Arrivarono con gli Arabi nell’800 ma solo nella varietà amara, la Citrus aurantium. Dobbiamo aspettare gli inizi degli scambi commerciali con i portoghesi nel 1500 per avere la varietà dolce che arrivò prima sulle colline ad ornare i giardini e poi discese alle pianure dove diventò coltura agricola.

Forse non tutti sapevamo che il colore rosso, dell’arancia rossa, si sviluppa grazie alla maggiore concentrazione di antociani e alle escursioni termiche tipiche delle zone vulcaniche, e qui siamo proprio alle pendici dell’Etna vicino alla costa ionica sul versante orientale dell’isola, infatti l’arancia si pigmenta di più a febbraio quando c’è la neve su vulcano. Pare che l’arancia si protegga dal freddo pigmentandosi, e da qui il suo maggiore potere di difesa per chi se ne nutre.

 

Mandarino, Citrus nobili – L’albero di mandarino

Curiosità: calorico, ma fonte di più rare vitamine come quelle del gruppo P che servono a proteggere le connessioni neuronali cerebrali e quindi migliorare la performance intellettuale, e tra i minerali è una fonte di bromo che aiuta il sonno e il rilassamento.

Si creano con il mandarino 3 ibridi famosi:

Il mandarancio incrocio tra mandarino e arancia

Le clementine incrocio tra il mandarino e il mandarancio

Il mapo incrocio tra mandarino e pompelmo.

 

Pompelmo, Citrus paradisi – L’albero del pompelmo

Pare che più che provenire dalle Indie provenga dall’America Centrale e precisamente dalla Giamaica e Antille.

La caratteristica più importante del pompelmo è la sua forza antiossidante che aumenta quanto più colorati sono gli agrumi. Quindi il pompelmo rosso è più antiossidante del giallo.

Ha un potere magico, diminuire la sensazione di fame e aumentare quella di sazietà.

Contiene una buona dose di triptofano, un amminoacido che il corpo non è in grado di sintetizzare da solo, precursore della serotonina, che è un modulatore dell’umore, e della melatonina, a sua volta regolatore del sonno.

In comune hanno tutti il Fiore di Zagara, la cui delicatezza è un avvertimento. Infatti, appena lo sfiori perde i petali e addio bellezza. Dall’arabo Zahrah indica letteralmente un “fiore bianco”.

 

STORIA DI UNA FAMIGLIA SICILIANA DI PRODUTTORI DI LIMONI

I limoni sono stati l’economia della mia terra per decenni, permettendo ai nostri padri di studiare, emanciparsi e diventare imprenditori, ma anche viaggiatori, e di conseguenza anche noi, la mia generazione. E oggi sia i limoni che questi valori si ripropongono più forti che mai.

Le scene di questi frutti ovali giallo oro pendenti dai rami affaticati ma resistenti come vene immerse in una massa verde è una scena che mi fa ancora sentire privilegiata.

Tutto significava LAVORO, la base dell’economia e dignità dell’uomo. Lavoro per la mia famiglia che possedeva la terra e monitorava tutto dall’alba al tramonto sempre, insieme agli operai, costantemente. Ogni volta che fotografo un’alba o un tramonto penso a mio nonno, a mia nonna, ai miei genitori. Mi ricordo che quando mia nonna portava il pranzo a mio nonno e agli operai era mezzogiorno spaccato, e suonavano le campane della chiesa del paese.

Ci troviamo tra L’Etna e il Mar Jonio, a Pozzillo, in provincia di Catania, tra Acireale e Taormina. Adoro le piccole comunità e le loro relazioni umane. Più piccola è la comunità più rivela la vera natura dell’uomo che è di due tipi: buona o cattiva. Qui non ci sono vie di mezzo. Quando vivi a contatto con la Natura l’istinto ti serve per vivere e sopravvivere e difficilmente puoi celarne la natura del tuo. In poche parole alla fine un paesino di appena 1000 abitanti finì con l’avere due chiese, due bar, due patroni, e quindi essere suddiviso in inferiore e superiore e vissero tutti più felici e contenti e in competizione. Io sono cresciuta a Pozzillo inferiore 🙂 e vengo in pace, e quando per raggiungerlo passo dall’altra parte del paese sorrido.

La verità è che qui la brezza dalla montagna incontra quella del mare, la quale porta con se il sale dentro le microparticelle di umidità creando un microclima che fa maturare divinamente i frutti della sua terra. Per questo qui crescono i LIMONI PIU’ BUONI DI SICILIA.

 

La festa della Raccolta dei Limoni

I limoni possono essere raccolti solo a mano. Aprile è il mese per la raccolta per tutti in Sicilia, ma qui, a Pozzillo, alle pendici dell’Etna, grazie ad un gioco di irrigazione ed esposizione geografica si raccoglie anche ad agosto, i famosi verdelli, i nostri veri limoni autoctoni. 

E’ molto importante raccogliere i frutti lasciando il peduncolo attaccato all’inizio, per prevenire al massimo che si disidratino. Il peduncolo viene rimosso ad uno ad uno successivamente con una speciale forbicina prima della riposizione in cassetta. Si usava una scala di legno per arrivare alle punte dei rami e ceste di vimini foderati internamente con la juta e paglia per evitare che quando vi si poggiavano i frutti all’interno se ne rovinasse la buccia che contiene gli olii essenziali. Quando la plastica rimpiazzò i cesti antichi …… il profumo puro del limone si è perso per sempre. Oggi ritrovarsi in un giardino di limoni, avvicinarsi ad un frutto e odorarne la buccia o grattugiarlo fresco sopra il cibo è l’unica macchina del tempo che conosco per riportarmi indietro, dove tutto era VERO.

 

C’era una volta “‘u sinsali”

Il commercio è sicuramente business, ma per me è anche ARTE. Una volta il commercio di prodotti agricoli o zootecnici era in mano ai mediatori chiamati sensali, in dialetto dalle mie parti “sinsali”, dalla parola sale, che ancora prima aveva valenza di compenso. Non c’erano email, telefonini, sms. I mediatori facevano la differenza, per la capacità di pubbliche relazioni che avevano e le conoscenze che riuscivano a raggiungere sia tra gli acquirenti che tra i produttori. E anche oggi è così.

Le persone dietro le cose, le esperienze, i prodotti, i servizi, solo le persone fanno la differenza, per fortuna. Gli acquirenti incaricavano i sensali per la trattativa. Loro sapevano benissimo chi erano i produttori migliori e più seri, come mio nonno, e a loro volta mandavano i consegnatari che si sedevano accanto alle casse di limoni e controllavano i frutti, ad uno ad uno. Entrambi provavano a fare i furbi, aggiungere quanti più frutti possibili allo “scarto” che avrebbe avuto una quotazione a peso minore, ma mio nonno, che aveva già guardato i suoi frutti ad uno ad uno molto prima e più a lungo di loro, sapeva bene come difendere la merce, e disposto anche a tenersela senza venderla, vinceva sempre. Sapeva di cosa stava parlando, ma soprattutto del suo valore che non avrebbe mai svenduto.

La merce veniva pesata su una bilancia che raggiungeva i 500kg, la bascula. La mia ossessione per la bilancia ha radici profonde e mi ci pesavo anch’io giocando con tutti i paesetti ricercando la precisione all’etto.

Ho iniziato una ricerca di ricette antiche a base di agrumi, che pubblicherò presto, spero.

Le ricette antiche scritte a mano hanno tutte in comune la durata, e il livello di difficoltà: non durano mai meno di 2 giorni e non dicono mai che è facile.

La mia ricetta antica per la marmellata di limoni recita così:

scegliere attentamente i limoni migliori

pulirne bene la buccia

lasciare riposare le fette per 24 ore, e poi per altre 24 ore 

cambiando l’acqua bene

pulire i barattoli un giorno prima

riscaldare i barattoli prima dell’uso

non avere fretta, mai.

Il Tempo è l’ingrediente più importante della ricetta e della vita.